L'Acropoli di Atene

L’acropoli.

La culla della cultura occidentale.

Il luogo da cui tutto è iniziato.

O forse no, ma comunque il motivo per cui, almeno la prima volta, vieni a visitare Atene.

E giustamente direi.

C’è moltissimo da sapere per una visita all’Acropoli e in questa pagina ti darò tutti i consigli, a partire dalle informazioni generali, quando vederla, costi, fino ad arrivare alle visite guidate che organizzo.

C’è un sacco da parlare quindi cominciamo pure.

Indice

L’acropoli, il simbolo della cultura occidentale

In cima alla città di Atene, svetta l'Acropoli, un monumento senza tempo che incarna l'essenza della civiltà greca. Questo pinnacolo di pietra, che domina lo skyline della città, è un simbolo duraturo della grandezza dell'antica Grecia.

L'Acropoli, che in greco significa "città alta", è un complesso di antichi edifici e strutture che rappresentano l'apice della bellezza e dell'ingegnosità architettonica di quello che Atene è diventata al picco del V secolo AC.

Le sue mura di pietra racchiudono non solo una ricchezza di arte e cultura, ma anche una storia di eroismo, innovazione e resilienza. Dalle sue alture, si può osservare la culla della democrazia (ovvero la Pnice), luogo in cui i cittadini dell'antica Atene si riunivano per discutere e decidere le sorti della loro città.

La sua presenza, così imponente e maestosa, è una testimonianza della grandezza e dell'ingegno dei greci antichi, così come del loro amore per la bellezza e l'armonia.

Visitarla è un viaggio nel tempo, un'esperienza che ti trasporta indietro di millenni, permettendoti di camminare sulle orme dei grandi pensatori, artisti e leader che hanno plasmato il mondo come lo conosciamo oggi, da Pericle ad Alcibiade, da Socrate a Platone, fino ad arrivare a Sofocle, Eschilo ed Euripide.

L'acropoli di Atene

Conformazione geologica dell’Acropoli

La geologia dell'Acropoli colpisce per la sua particolarità, data dalla presenza di due strati distinti di roccia sovrapposti: il calcare e un mix di arenaria e marna, conosciuto come "scisto di Atene".

Questa combinazione è ciò che resta di un complesso processo di tettonica a placche, che ha generato un residuo erosivo di una falda di scorrimento.

L'Acropoli, ergendosi per 150 metri al di sopra del livello del mare, è coronata da uno strato superiore noto come "calcare di Tourkovounia" (lo stesso delle altre “colline dei turchi” che fanno parte dell’attuale abitato di Atene), depositato all'inizio del Cretacico Superiore, circa 100 milioni di anni fa.

Lo strato sottostante di arenaria e marna, in modo alquanto inusuale, si pensa sia circa 30 milioni di anni più giovane. In altre parole, la roccia più vecchia si trova sopra quella più recente!

C'è anche un terzo strato, un calcare cataclastico molto fine, che separa le due principali formazioni rocciose. Questo strato crea una faglia orizzontale che si estende attraverso l'Acropoli (cerca di notarla quando la luce del pomeriggio si tinge di rosa).

Secondo i geologi, questa fascia di roccia frantumata offre una sorta di "protezione" durante i terremoti, fornendo un certo grado di ammortizzazione ai preziosi monumenti dell'Acropoli contro l'incessante attività sismica.

Cosa che in qualche modo ha aiutato a preservare i monumenti dell’Acropoli e soprattutto il Partenone.

In tempi antichi, questo affioramento roccioso era molto più esteso. Da quando si è formato, circa 70 milioni di anni fa, ha subito un'erosione costante, con lo strato di arenaria e marna che è risultato particolarmente vulnerabile agli agenti atmosferici.

Breve storia e assedi dell’Acropoli

Gli abitanti originari dell'Acropoli risalgono all'incirca al quarto millennio a.C., durante l'epoca del Neolitico Medio.

Un'analisi approfondita dei depositi archeologici presenti nelle grotte che punteggiano le pendici dell'Acropoli conferma la presenza di piccoli collettivi di agricoltori, che utilizzavano l'altopiano per sorvegliare i terreni circostanti.

Nel tredicesimo secolo a.C., durante la fine dell'età del Bronzo, furono erette le prime mura di difesa intorno alla cima dell'Acropoli.

Il bastione su cui ora si erge il tempio di Atena Nike è esattamente uno di questi.

Queste impressionanti mura, conosciute come "ciclopiche", lunghe 760 metri e alte fino a 10 metri, racchiudevano un palazzo miceneo, fulcro politico ed economico della zona.

Un accenno a questa cittadella dell'epoca micenea si trova nell'Iliade di Omero: la casa ben costruita di Eretteo, residenza di un re semi-mitologico di Atene. È curioso notare come, mentre tutte le altre città micenee della Grecia continentale, compresa Micene stessa, furono distrutte o abbandonate intorno al 1200 a.C. (poco dopo la Guerra di Troia, se mai fu esistita), l'insediamento palaziale di Atene continuò ad essere abitato e attivo.

In seguito, nell'VIII secolo a.C., l'Acropoli iniziò ad assumere un'identità sempre più sacra con l'introduzione di un culto dedicato ad Atena, la divinità protettrice della città.

Di questo periodo si sa poco a livello architettonico, se non che un altare o un recinto sacro si sviluppò in un santuario di rilevante importanza religiosa intorno alla metà del VI secolo a.C., e l'Acropoli stessa venne identificata come la "Roccia Sacra".

Durante questa epoca fu innalzato un maestoso tempio in calcare a "Atena Poliàs" (letteralmente "Atena della città").

Verso la fine del VI secolo a.C., fu costruito un altro tempio di Athena, i cui resti furono scoperti tra i siti dei successivi templi di Eretteo e del Partenone alla fine del XIX secolo. Conosciuto come l'Antico Tempio di Atena, al suo interno era custodita una statua di culto in legno della dea, ma venne distrutto, insieme a tutti gli altri edifici e santuari sull'Acropoli, dai Persiani nel 480 a.C.

dettaglio del Partenone

Le spettacolari opere che oggi vediamo sull'Acropoli sono il risultato di un ambizioso programma edilizio, avviato a metà del V secolo a.C. Incoraggiati dalle loro straordinarie vittorie sui Persiani nelle battaglie di Maratona (490 a.C.), Salamina (480 a.C.) e Platea (479 a.C.), gli Ateniesi assunsero gradualmente il predominio politico, economico e militare del mondo greco antico, inaugurando un' "Età dell'Oro".

Sotto la guida di Pericle (495-429 a.C.), Atene fu all'avanguardia nelle arti culturali, nella letteratura, nel teatro, nella filosofia e, naturalmente, nell'architettura.

Famoso per la sua straordinaria abilità oratoria, Pericle continuò a promuovere la democrazia ateniese, estendendo i diritti dei cittadini e i servizi pubblici, e desiderava dimostrare la supremazia sociale e culturale di Atene attraverso un impressionante programma di costruzione di monumenti civili e religiosi sull'Acropoli.

Il Partenone (tempio di Atena Parthenos, cioè la "Vergine" Atena), i Propilei (la monumentale porta d'ingresso al recinto sacro), il tempio di Atena Nike, dedicato alle dee Atena e Nike ("Vittoria"), e l'Eretteo, noto per le sue eleganti colonne a forma di giovani donne (Cariatidi), furono tutti ideati nel programma edilizio pericleo della seconda metà del V secolo a.C., progettati e costruiti da un eccezionale gruppo di architetti e scultori.

Il risultato del loro lavoro trasformò l'Acropoli in un complesso religioso di dimensioni e bellezza ineguagliate, la massima espressione dell'arte greca classica.

Tutti i dettagli del perché questo complesso è il più importante dell’epoca classica te li racconto o durante uno dei miei tour dell’Acropoli, oppure nell’audioguida dell’Acropoli, un concentrato di tutto quello che so a riguardo di questi magnifici monumenti.

Come raggiungere l’Acropoli di Atene?

L'Acropoli è raggiungibile con diversi metodi: a piedi, in autobus o utilizzando la metropolitana (più un pezzo a piedi).

Un ottimo consiglio è sfruttare la comodità della stazione della Metro "Akropoli", strategicamente collocata accanto al Museo dell'Acropoli e alla prima delle due entrate del sito archeologico, che si trova sulla strada pedonale Dionysiou Areopagitou.

Seguendo le indicazioni poste all'uscita della stazione, non potrai sbagliare, basta continuare a salire per arrivare alla biglietteria e all'ingresso.

L'ingresso principale, più ampio e situato alla base del versante occidentale, si trova alla fine della stessa strada, in prossimità della collina del Filopappo.

Un'opzione alternativa è di prendere l'autobus per "Makrigianni", che ti porterà a pochi passi dalla seconda entrata, posizionata nell'angolo sud-est del complesso.

Tieni presente che, durante la stagione turistica, entrambi gli ingressi possono essere particolarmente affollati, quindi è utile programmare con attenzione il tuo itinerario.

Vale la pena di menzionare che, recentemente, è stato installato un ascensore appositamente progettato sul lato nord-est dell'Acropoli per facilitare l'accesso a coloro che hanno difficoltà di movimento.

Inoltre, nel 2021 è stato realizzato un percorso in cemento che circonda il sito, rendendolo più accessibile per i visitatori in sedia a rotelle.

Per maggiori dettagli su come organizzare al meglio la tua visita all'Acropoli, dai un’occhiata al mio tour dell’Acropoli o contattami per scoprire disponibilità!

Dove acquistare i biglietti per l’Acropoli

Ci sono essenzialmente due modi per acquistare i biglietti dell’Acropoli:

  1. Andare alle biglietterie di fronte ai due ingressi
  2. Comprare il biglietto online (qui, non è un link sponsorizzato)

Quale metodo ti consiglio io personalmente?

Ovviamente il secondo, soprattutto perché a partire dal 1 giugno 2023, finalmente hanno implementato un sistema di ticketing online che prende in considerazione anche le riduzioni e i biglietti gratuiti. Prima, nel caso avessi avuto delle riduzioni saresti dovuto andare a fare la coda per forza per ottenere un biglietto che era valido solo per il giorno stesso.

Ora, andando al sito ufficiale, puoi selezionare tutte le combinazioni che ti possono essere utili.

Attenzione però: lo slot di due ore che sceglierai per l’ingresso sarà vincolante, ovvero se entri fuori da quegli orari il tuo biglietto non sarà valido. Potrai restare dentro oltre le ore dello slot, l’importante è che ci entri in tempo.

Quanto costano i biglietti dell’Acropoli?

I biglietti dell’Acropoli a tariffa intera hanno un costo che cambia a seconda della stagione:

  • Nel periodo estivo, dal 1 aprile al 31 ottobre, l’ingresso è di 20€
  • Nel periodo invernale, dal 1 novembre al 31 marzo l’ingresso è di 10€

Attenzione che a partire dal 1 aprile 2024 cambiano alcune cose per quanto riguarda tutti i siti archeologici in Grecia e soprattutto per l'Acropoli. Dal 1 aprile 2025 invece cambierà anche il prezzo (al rialzo). Ho descritto tutti i dettagli di questi cambiamenti in una pagina dedicata alla news uscita il 19 dicembre 2023.

Chi ha diritto a una riduzione?

Una lista infinita di categorie, per cui per i dettagli ti riferisco sempre alla pagina ufficiale, ma indicativamente:

  • Ragazzi con meno di 25 anni hanno diritto a ingresso gratuito
  • Adulti con più di 65 anni hanno diritto all’ingresso ridotto

Si può entrare gratuitamente all’Acropoli?

Si, eccome!

Ci sono alcune giornate festive in cui potrai entrare gratuitamente alla collina dell’Acropoli.

  • Tutte le prime domeniche del mese del periodo invernale (1 novembre - 31 marzo)
  • 6 marzo (anniversario della morte di Melina Mercouri)
  • 18 maggio (giornata internazionale dei musei)
  • 28 ottobre (Οχι day)

Come faccio il biglietto nei giorni ad ingresso gratuito?

Nei giorni che ti ho elencato sopra, se vuoi entrare all'Acropoli dovrai presentarti di persona alle biglietterie e prendere gratuitamente i biglietti di ingresso per la fascia oraria che preferisci.

I biglietti per i giorni a ingresso gratuito non sono acquistabili online.

Inoltre, dato che col nuovo sistema gli ingressi per fascia oraria sono contingentati, io ti consiglio caldamente di presentarti abbastanza presto al mattino perché moltissima gente si presenta in queste giornate e i biglietti gratuiti vanno via come il pane 😉

Quali sono i giorni di chiusura dell’Acropoli?

  • 1 gennaio
  • 25 marzo (festa dell’indipendenza greca)
  • 1 maggio (festa del lavoro)
  • Domenica di Pasqua
  • 25 dicembre (Natale)
  • 26 dicembre (Santo Stefano)

Che orari ha l’Acropoli?

La vista dell'Acropoli dalla Pnice

Dipende dalla stagione che orari ci sono all'Acropoli, anche se l'orario di apertura è sempre alle 8. Nel dettaglio:

  • Dal 1 aprile fino al 31 agosto dalle 08:00 alle 20:00 (ultimo ingresso ore 19.30)
  • Dal 1 settembre al 15 settembre dalle 8.00 alle 19.30 (ultimo ingresso ore 19.00)
  • Dal 16 settembre al 30 settembre dalle 8.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30)
  • Dal 1 ottobre al 15 ottobre dalle 8.00 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00)
  • Dal 16 ottobre al 31 ottobre dalle 8.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)
  • Dal 1 novembre al 31 marzo è in vigore l’orario invernale, ovvero dalle 8.00 alle 17.00 con ultimo ingresso alle 16.30

Qual è il momento migliore per vedere l’Acropoli?

Per chi ama l'alba, l'Acropoli riserva una meraviglia unica alle 8 di mattina, non appena le sue porte si aprono al pubblico. I gruppi turistici più numerosi tendono a giungere più tardi, attorno alle 10:00, quindi, con un po' di fortuna, potresti goderti il sito quasi in solitudine per alcune ore.

Dico quasi perché in alta stagione c’è sempre molta gente in realtà.

Se visiti durante i mesi estivi, tra giugno e settembre, ti suggerisco di andare al pomeriggio dopo le 5 per evitare sia il calore intenso del mezzogiorno sia l'affollamento.

E se ti trovi a esplorare i monumenti sotto il sole cocente, non dimenticare di portare abbastanza acqua, indossare scarpe comode, occhiali da sole e cappello, e di applicare generosamente la crema solare. Troverai acqua dentro al sito, ma meglio essere pronti.

L'atmosfera del tardo pomeriggio, con il sole che sfuma delicatamente sui marmi bianchi dei monumenti, è quasi magica. E sono proprio in queste ore che le sculture decorative sugli edifici sembrano prendere vita, catturando il movimento sottile delle ombre.

Ottobre vede una notevole diminuzione del numero di turisti ad Atene. Se hai la possibilità, potrebbe essere l'occasione ideale per viaggiare fuori stagione. Conta però che c'è sempre un po' d'aria che tira lassù dato che essendo uno dei luoghi più alti di Atene, l'Acropoli è esposta ai venti.

Da tenere presente che, dalla metà degli anni 70, i monumenti dell'Acropoli sono costantemente sottoposti a un intenso restauro. Durante la tua visita, è possibile che vedrai diverse parti del sito avvolte da impalcature o affiancate da gru, specialmente attorno al Partenone. Nonostante possano parzialmente limitare la vista, non riescono a diminuire l'atmosfera di scoperta e meraviglia che questo sito storico riserva.

I monumenti dell’Acropoli

I Propilei

Avviandoti sul lato occidentale dell'Acropoli dall’ingresso principale, l'imponente edificio che ti dà il benvenuto è quello dei Propilei, che tradotto significa "Portali". Questa maestosa porta cerimoniale al recinto sacro fu un capolavoro dell'architetto Mnesicle, eretto tra il 437 e il 432 a.C.

I Propilei furono concepiti con un design ingegnoso per conformarsi alla forte inclinazione della collina e disponeva di una rampa serpeggiante che portava all'atrio centrale, ancora visibile oggi. Mentre ti dirigi verso l'alto, noterai sulla tua sinistra l'ala settentrionale, conosciuta come "pinacoteca". Alcuni studiosi sostengono che questa ala fosse utilizzata come sala da pranzo per cerimonie, descritta dal viaggiatore greco del II secolo d.C., Pausania, come una "sala adornata di dipinti", ospitante varie opere di celebri artisti dell'epoca classica.

I Propilei, realizzati quasi interamente in marmo di Pentelico, uniscono in sé gli stili architettonici dorico e ionico, e ha ispirato progettisti e architetti di periodi successivi, come evidenziato dalla Grande Propilea dell'era romana a Eleusi, risalente alla fine del II secolo d.C., e dalla Porta di Brandeburgo a Berlino, un monumento neoclassico eretto alla fine del XVIII secolo.

I Propilei subirono gravi danni durante il bombardamento veneziano nel XVII secolo e fu successivamente restaurata nel XIX secolo. Mentre attraversi l'atrio centrale, alza lo sguardo per ammirare la straordinaria struttura del soffitto, caratterizzata da pannelli a cassettoni, travi di marmo lunghe 6 metri e due capitelli ionici ricostruiti.

Il Tempio di Atena Nike

Salendo i Propilei, l'atrio monumentale delle Acropoli, la tua attenzione sarà catturata da un piccolo tempio raffinato posizionato sulla ripida parete del bastione, proprio in alto alla tua destra. Questo tempio, dal design ionico e ornato da quattro colonne sui fronti anteriori e posteriori, è opera dell'insigne architetto Callicrate, completato circa nel 420 a.C. L'edificio fu eretto in onore delle divinità Atena e Nike, simbolo della Vittoria, o più specificamente, Atena incarnante la Vittoria.

Il Tempio di Atena Nike, il primo esempio di stile ionico sulle Acropoli, è caratterizzato, come il Partenone, da un meraviglioso fregio scolpito. Questo ornamento decorativo adorna tutti e quattro i lati dell'edificio, raccontando storie mitiche e storiche.

Nel cuore del tempio, la cosiddetta "cella", si custodiva un'immagine sacra della dea, anche se la sua precisa natura rimane un mistero. Alcuni studiosi avanzano l'ipotesi che fosse scolpita in legno o bronzo anziché marmo, arricchita con dettagli in oro e avorio. Nike, tradizionalmente raffigurata come la "Vittoria alata", assume in questo caso le sembianze di Atena, a testimonianza della città trionfante in guerra. Questo tempio, eretto durante la lunga e cruenta Guerra del Peloponneso contro Sparta, rappresentava un simbolo di forza e potenza per Atene, svolgendo un ruolo centrale nella vita religiosa e civica dei suoi abitanti.

L’Eretteo

Sospeso sulle alture accidentate del versante nord dell'Acropoli, l'Eretteo risalta come un gioiello sulla Roccia Sacra.

Questo tempio, il frutto del lavoro dell'architetto Mnesicle, fu costruito nell'ultimo ventennio del V secolo a.C., anche se alcuni studi più recenti propendono per una datazione intorno agli anni '430.

La caratteristica più notevole dell'Eretteo è indubbiamente il suo portico di marmo che affaccia a sud, conosciuto come il loggetto delle Cariatidi. Questo è formato da sei statue femminili, scolpite come colonne a sorreggere il tetto. Realizzate nel bianchissimo marmo, ognuna delle Cariatidi è unica, con le proprie vesti ondeggianti, la propria posa e acconciatura.

Ciò che oggi possiamo ammirare sono copie, dato che cinque delle statue originali sono custodite nel Museo dell'Acropoli, mentre la sesta, sottratta da Lord Elgin nei primi anni del XIX secolo, è esposta al British Museum di Londra.

Altre peculiarità dell'Eretteo includono l'olivo sacro di Atena, situato dietro il portico settentrionale (si dice che l'albero attualmente presente, piantato agli inizi del XX secolo, discenda direttamente dall'albero sacro della dea). Mentre ti muovi attorno al portico nord, prova a sollevare lo sguardo verso il soffitto per notare un pannello mancante. Secondo la mitologia, è proprio lì che il tridente di Poseidone perforò l'edificio, colpendo la roccia sottostante e lasciandovi segni di taglio.

Illustrazione del furto dei Marmi del Partenone

Il Partenone

Indiscutibilmente, il Partenone è il gioiello più scintillante dell'Acropoli di Atene. Questo tempio maestoso fu edificato tra il 447 e il 438 a.C., durante il culmine dell'Età d'Oro di Pericle. La progettazione fu affidata agli architetti Iktino e Callicrate, mentre il compito di sovrintendere alle decorazioni scultoree interne ed esterne fu di competenza dello scultore Fidia, riconosciuto maestro nel suo campo.

Il Partenone era un tributo alla dea Atena Parthenos, la "Vergine", protettrice della città di Atene. Il tempio, costruito con il marmo pentelico, ha una base che misura 73 metri per 34 e la sua parte superiore raggiunge quasi i 14 metri di altezza. Al suo completamento, si distingueva come il tempio più grande e sontuosamente decorato di tutta la Grecia continentale, circondato da un colonnato di colonne doriche.

Le superfici triangolari del tempio, chiamate frontoni, erano arricchite da vividi altorilievi dipinti che riproducevano scene tratte dalla mitologia greca. Le decorazioni sulle metope, pannelli rettangolari sopra il colonnato, illustravano altresì scene mitologiche. Elemento distintivo dell'arte decorativa del tempio era il suo fregio lungo 160 metri, che ritraeva gli ateniesi stessi nella Processione Panatenaica, una festa sacra per celebrare la nascita di Athena.

Il tempio ospitava un'enorme statua di Atena crisoelefantina (cioè realizzata in oro e avorio) di una altezza di 12 metri.

Il Partenone, nel corso degli ultimi 25 secoli, ha subito danni devastanti, tra cui un incendio nel 267 d.C. che distrusse molte delle sue strutture interne e il tetto originale. Fu trasformato in una chiesa nel V secolo d.C. e successivamente in una moschea durante il periodo di dominio ottomano.

Mentre ti aggiri intorno al tempio, sarai colpito dalle sue impressionanti perfezioni ottiche. Nonostante sembri un enorme costruzione rettangolare, scoprirai che tutte le superfici, sia orizzontali che verticali, sono lievemente curve.

Qui ti ho raccontato per sommi capi a proposito del Partenone, ma se vuoi approfondire il perché è il monumento apice della cultura classica, dai un’occhiata alla mia audioguida dell’Acropoli, oppure ai tour dell’Acropoli che organizzo 😄

Il Teatro di Dioniso

Nel tuo percorso lungo il versante meridionale dell'Acropoli, noterai le rovine ben conservate del Teatro di Dioniso, risalenti al V e IV secolo a.C.

Questo teatro era il fulcro del celebre festival "Dionisie Urbane", un evento in onore di Dioniso, la divinità greca del teatro, dell'entusiasmo religioso, del vino e della fertilità. Parte di questa celebrazione vedeva una sfilata di cittadini che portavano falli di dimensioni enormi, ma l'attrazione principale erano le rappresentazioni teatrali, dapprima tragedie e successivamente commedie.

Nel IV secolo a.C., il teatro poteva accogliere 25.000 spettatori e rimase attivo fino ben oltre l'epoca romana.

L’Odeon di Erode Attico

Nelle vicinanze dei Propilei, sul lato meridionale dell'Acropoli, troverai un altro splendido esempio di architettura antica: l'Odeon di Erode Attico.

Questo teatro di epoca romana fu eretto nel 161 d.C. da Erode Attico (governatore in carica quando Adriano era l'imperatore di Roma), un rispettato aristocratico e benefattore ateniese. Volle costruirlo come tributo alla sua amata moglie, Aspasia Annia Regilla, tragicamente scomparsa durante il parto.

L'Odeon originale si distingueva per il suo tetto in legno, per un imponente muro di pietra a tre piani, ancora visibile, e per la capienza di ben 5.000 spettatori. Tuttavia, subì notevoli danni quando fu attaccato dagli Heruli, una tribù germanica che i Romani chiamavano "Sciti", nel 267 d.C (quando anche il Partenone fu incendiato).

Negli anni '50 del secolo scorso, l'Odeon è stato sottoposto a un'ampia ristrutturazione, durante la quale è stato utilizzato il marmo pentelico.

Da quando, nel 1955, l'Odeon è diventato il fulcro del Festival annuale di Atene e anche del Festival di Epidauro, ogni estate da giugno ad agosto diventa palcoscenico di spettacoli musicali e performance di artisti acclamati, sia greci che internazionali. Se stai programmando di visitare Atene in estate, ti suggerisco di consultare il calendario degli eventi sul sito ufficiale del festival.

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